L’antico convento di Sant’Orsola
Situato nel cuore di Firenze nel quartiere storico di San Lorenzo, il complesso di Sant’Orsola, con una superficie di oltre 17.000 m2, ha subito diverse trasformazioni ed è rimasto un luogo inaccessibile per oltre 40 anni. Nato come monastero di benedettine all’inizio del XIV secolo, nel 1435 diviene un convento di monache francescane. Dal 1542 accoglie la tomba di Monna Lisa Gherardini, la presunta modella della Gioconda dipinta da Leonardo da Vinci. Con un editto del 1810, Napoleone pone definitivamente fine alla sua funzione conventuale, dando inizio alla dispersione del patrimonio artistico di Sant’Orsola. Nel 1818 l’ex convento viene radicalmente trasformato e convertito in manifattura di tabacchi (fino al 1940). Dopo la Seconda guerra mondiale, l’edificio subisce una nuova trasformazione e diventa, per diversi decenni, un centro di accoglienza ex profughi istriani e sfrattati. Negli anni ’80 il complesso viene acquistato dalla Guardia di Finanza, che intende destinarlo a caserma militare. Tuttavia, i lavori avviati vengono presto interrotti e, da allora, il complesso, deturpato e ricoperto di cemento armato, resta abbandonato. Nel 2020, la Città Metropolitana di Firenze indice un bando per la sua riqualificazione, vinto dal gruppo francese Artea.
Museo Sant’Orsola, un museo in costruzione
Il museo aprirà ufficialmente nel 2026, al termine dei lavori di ristrutturazione che coinvolgeranno l’intero complesso di Sant’Orsola, dando inizio a una nuova fase di vita dell’edificio. Le mostre proposte durante la fase di cantiere hanno una funzione prefigurativa, poiché anticipano le linee guida di questo nuovo spazio culturale fiorentino, concepito come un crocevia tra un museo storico, archeologico, di belle arti e un centro d’arte contemporanea con una propria collezione di opere del XXI secolo.
Dal 2023, il museo invita artisti contemporanei a portare il proprio sguardo sul monumento e sulla sua storia, realizzando opere sitespecific. Di mostra in mostra, i visitatori possono partecipare alla rinascita del luogo e riappropriarsi progressivamente di spazi per troppo tempo sottratti alla vita della città.
L’arte contemporanea al servizio della memoria
Una delle principali aspirazioni del Museo Sant’Orsola è quella di contribuire a rivelare il passato del luogo attraverso le espressioni artistiche contemporanee. Il museo persegue una duplice missione: valorizzare l’eredità culturale dell’ex convento e creare un nuovo patrimonio che risponda alle sfide e alle esigenze della nostra epoca. Il percorso permanente del futuro museo presenterà in un unico ambiente testimonianze antiche e opere d’arte contemporanea, in un fecondo dialogo tra passato e presente che ci aiuti a comprendere meglio il nostro tempo e a tracciare un futuro più sostenibile.
Il museo sarà gestito dalla fondazione Artea Storia, una fondazione senza scopo di lucro creata dalla società francese Artea, che gestisce
l’intero complesso di Sant’Orsola per i prossimi 50 anni e è responsabile dei lavori di ristrutturazione. La fondazione intende sostenere la creazione artistica contemporanea attraverso commissioni specifiche e un programma di residenze artistiche, già attivo sin dall’estate del 2022.
Il progetto di riqualificazione dell’antico convento di Sant’Orsola
Artea ha immaginato per Sant’Orsola un progetto profondamente radicato nel contesto fiorentino, che trasformerà l’ex convento in un polo multifunzionale che intreccia arte, artigianato, formazione e socialità. La proposta coniuga funzioni pubbliche e private, prevedendo al suo interno una scuola di istruzione superiore, una ludoteca, spazi museali ed espositivi dedicati ad attività culturali, oltre a un ristorante, dei caffè, tre cortili pubblici, botteghe artigiane e atelier per artisti. Un modello innovativo di rigenerazione urbana, concepito per trasformare Sant’Orsola in uno spazio di vita, condivisione e convivialità.